Alla scoperta del Monastero di Fonte Avellana, magico luogo di culto camaldolese immerso nelle colline marchigiane nel comune di Serra Sant’Abbondio. Cosa vedere e come visitare il complesso monastico.
Origini e Storia
Il Monastero di Fonte Avellana, immerso nelle verdi boscaglie tra le dolci colline marchigiane, è adagiato sulle pendici del Monte Catria (1701 m.) a circa 700 metri di altitudine. Antiche sono le sue origini che vengono fatte risalire al 980, anno in cui alcuni eremiti posero le fondamenta di un piccolo eremo che nel corso dei secoli diventerà ciò che ora si presenta ai nostri occhi.
Nel 1325 il complesso religioso venne elevato ad abbazia nel 1325 e conquistò una solida posizione economica. Successivamente nel 1392, fu istituita anche qui la pratica delle commende (XIV – XV sec.). Questa sarà una delle cause della sua decadenza morale, a cui seguì la deleteria soppressione degli ordini monastici da parte di Napoleone nel corso del 1811. I lavori di costruzione della chiesa del Monastero iniziarono nel 1171 e la sua consacrazione avvenne nel 1197. Papa Giovanni Paolo II la elevò a Basilica Minore il 5 Settembre 1982 per celebrare il Millenario dalla sua fondazione. Tutto l’edificio è stato realizzato in stile romanico.
Cosa vedere nel Monastero di Fonte Avellana
Lo Scriptorium e la Cripta
Di grande rilevanza storica è lo “Scriptorium San Pier Damiani“, costruito nel XII secolo, ed è la parte più significativa del Monastero di Fonte Avellana. Qui son state realizzate dei veri e proprio capolavori carta. La grande maestria dei monaci amanuensi, portò alla trascrizione su pergamena di antichi testi classici sia greci che latini. La sua rilevanza è data anche dal fatto di non aver subìto né saccheggi né distruzioni causati da eventi sismici o guerre, rimanendo uno dei pochissimi Scriptorium rimasto inalterato nel corso dei secoli.
La visita del Monastero prosegue verso il cuore più antico del complesso religioso, ossia la Cripta, risalente al X secolo. Si tratta della chiesa originale realizzata insieme all’eremo. Si nota, più che in altri ambienti, l’austera bellezza che contraddistingue questi particolari luoghi sacri dedicati alla preghiera e alla meditazione.
Il Presbiterio e la Biblioteca
All’interno, il presbiterio leggermente rialzato si erge al di sopra della cripta. Sopra l’altare maggiore spicca il grandioso Crocifisso in legno del 1567, opera di Francesco Tiraboschi da Pavia. Dietro invece si può vedere il coro in stile neoclassico realizzato nel 1854.
Splendida e dal grande significato storico e artistico è la biblioteca, allestita su volontà dell’Abate D. Giacinto Boni di Forlì nel 1733, studioso e appassionato di lettere e scienze. Preziosi sono gli scaffali in legno di noce messi in opera durante il XIX secolo. La biblioteca subì per ben due volte la spoliazione dei suoi libri nel 1811 e nel 1866. Solo nel 1933 il Monastero di Fonte Avellana riuscì a recuperare quasi tutti i libri prodotti. Attualmente nella biblioteca consta di 25.000 volumi. Il manoscritto più antico risale al 1470 per arrivare a quelli risalenti alla fine del XIX secolo.
Informazioni Turistiche
Monastero di Fonte Avellana
61040 Serra Sant’Abbondio (PU)
Tel. / Fax +39.0721.73.02.61
Sito Web: www.fonteavellana.it
Come visitare il Monastero di Fonte Avellana
Giorni e orari delle visite guidate
Dal lunedì al venerdì: ore 10:00 – 11:00 – 15:00 – 16:00 – 17:00
Sabato, domenica e festivi: ogni 30 min. dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 17:30
Si chiede un contributo di due euro a persona.
Si consiglia sempre di consultare la pagina dedicata alle visite sul sito web ufficiale del monastero.
Cosa vedere nei dintorni
Nelle vicinanze del Monastero consigliamo di visitare i borghi di Serra Sant’Abbondio (7 km) e Caprile (7 km). Sulla strada che parte da Serra Sant’Abbondio si passa vicino alle Cascate delle Bocchette (5,2 km), un piccolo angolo di paradiso incastonato tra le verdi montagne dell’appennino marchigiano. Una strada sterrata che inizia dal monastero raggiunge i dintorni della Grotta San Pier Damiani (3 km), una cavità naturale a quasi 900 metri d’altezza. Si invita a percorrere l’itinerario a piedi per assaporare meglio la bellezza paesaggistica e naturalistica delle zona. Il sentiero ha un dislivello di 190 metri e per raggiungere la grotta occorrono circa 45-50 minuti.