Il Monastero di Santa Maria della Consolazione si trova nel comune di Martano, in Puglia. Oltre che noto centro religioso è anche un punto rilevante sotto il profilo storico grazie alla presenza di un archivio e di una biblioteca in cui sono custoditi un gran numero di documenti e libri di pregio.
Scopri il Monastero di Santa Maria della Consolazione
Il Monastero è noto per la produzione di rinomati liquori e altri prodotti gastronomici come l’olio e vari tipi di marmellate. L’edificio fu costruito nel 1686 per desiderio e ad opera della popolazione martanese. Fu occupato per lungo tempo dai padri alcantarini fino alla soppressione avvenuta nel 1866. Tuttavia i padri assicurarono una discreta regolarità nelle funzioni religiose fino al 1881. L’edificio rimase allora abbandonato mentre iniziava un periodo di lento logoramento delle strutture murarie e dei locali. Solo dal 1926 i Cistercensi presero in mano la gestione dell’intero complesso religioso.
Questo importante luogo di culto pugliese dista dal centro di Martano 1,8 km mentre da Lecce bisogna percorrere 23 km verso sud
Tour di visita al Monastero
La Chiesa
L’esterno della chiesa ha un aspetto sobrio e austero dove l’unico elemento decorativo è un motivo a volute e da grandi calici in cui sono inseriti fiori e frutti sormontati da una croce.
L’interno della chiesa, a forma rettangolare, il cui tetto è costituito da volte a crociera, è suddiviso in tre navate delimitate da due colonnati. Stilisticamente si nota come l’interno della chiesa sia spiccatamente in stile barocco leccese, in particolare ammirando le decorazioni scultoree degli altari. Infatti, sia nella navata destra che in quella a sinistra, sono presenti tre altari. In quella di sinistra essi risalgono ai primi anni del ‘900 mentre quelli della navata destra sono del ‘600.
Iniziando la visita della chiesa si attraversa la porta e qui si può ammirare un bassorilievo di Tommaso Flamberti raffigurante una Madonna col Bambino. Il transetto custodì fino al 1575 il Coro dei Conversi e due altari, e la volta fu decorata tramite stucchi con raffigurazioni di tipo allegorico. Attraversata la porta d’ingresso, alla nostra destra si trova un altare e una tela cinquecentesca raffigurante la Vergine col Bambino, opera di Giovan Battista Naldini.
Sulla parete sovrastante la porta d’ingresso è situato l’affresco raffigurante la Visione di San Romualdo, opera di Giovanni Drago risalente al XVII secolo mentre sopra le porte poste agli angoli del transetto sono conservate delle tele raffiguranti quattro Padri della Chiesa.
Il Portale, il Pavimento e l’Altare Maggiore
Il portale ha subìto alcuni interventi di restauro avvenuti verso la metà del XX secolo. Il pavimento è composto da mattonelle maiolicate di vari colori, di scuola napoletana, e risale alla metà dell’ ‘800; sono disposte con grande eleganza e maestria, così da formare un mosaico di colori davvero suggestivo. Procedendo verso il centro della chiesa al di sotto della pavimentazione, si trova un ambiente adibito a camera funeraria per la sepoltura dei religiosi Alcantarini, i primi ad occupare l’originario Monastero di Martano.
Continuando la visita della chiesa, e procedendo verso l’altare maggiore si potrà ammirare l’icona della Madonna della Consolazione. Si tratta certamente, a seguito di studi documentali e storici, della medesima immagine venerata nell’antica chiesa eremitica e si può far risalire al XV secolo.
Informazioni Turistiche
Monastero di Santa Maria della Consolazione
Via Borgagne, 3
73025 Martano (LE)
Tel. +39 0836.57.52.14
Fax +39 0836.57.46.42
Sito Web: www.diocesiotranto.it
Orari, prezzi e giorni di visita
Ingresso libero ma consigliamo di contattare il monastero prima di organizzare un’eventuale visita
Cosa vedere nei dintorni
Principale attrazione turistica nelle vicinanze del monastero è Martano, borgo tipico della Puglia con varie architetture in stile barocco regionale e scorci suggestivi. Si possono individuare le caratteristica “Case a Corte“, edifici uniti a formare un cortile interno. Ricchissima di monumenti di pregio come chiese, palazzi signorili (alcune decine), in particolare quello Baronale del XIV secolo. Segnaliamo inoltre anche il “Menhir del Teofilo“, il misterioso cumulo di pietra chiamato “Specchia dei Mori“, e il sito archeologico Casale di Apigliano“.